Percorso in-formativo sulla pedagogia
Non si rifletterà mai abbastanza sul valore dell'insegnamento artistico nella scuola. In particolare, quanto sia importante coltivare l'insegnamento per immagini, soprattutto nelle prime classi delle elementari.
Da dove sorgono le immagini?
Dalla interiorità emergono immagini legate al ricordo o immagini che sorgono dalla fantasia.
Nell'immagine mnemonica rievochiamo qualcosa che abbiamo percepito con i sensi e questa immagine è legata al passato.
L'immagine di fantasia invece (da non confondere con la fantasticheria) scaturisce dalla profondità dell'essere e tende a trasformare la realtà dei sensi, proiettandola verso il futuro.
L'immagine legata al ricordo è come un'impronta lasciata da qualcosa di esterno nel tessuto emotivo della vita che si percepisce coscientemente nella sfera ritmica e del sentire dell'essere umano.
D'altra parte, il desiderio, la voglia di qualcosa che provengono dalla sfera della volontà, del metabolismo e del movimento degli arti, suscitano un riverbero nella sfera del sentire o ritmica determinando il sorgere dell'immagine fantasiosa.
L'immagine dunque colloca in uno spazio fisico-formale qualcosa che scaturisce nell'interiorità provenendo dall'attività inconscia dei nostri organi e dal sistema neurosensoriale.
Ci muoviamo dal punto di vista spaziale nelle direzioni sopra-sotto, destra-sinistra, avanti-dietro e, grazie alla luce al calore, riconosciamo delle forme, diamo peso o leggerezza e volume alle figure ad immagini impalpabili del nostro mondo interno.
TESTA
CUORE-POLMONI
ARTI
SISTEMA NEUROSENSORIALE
SISTEMA RITMICO
SISTEMA METABOLICO
FACOLTA' PENSARE
FACOLTA' SENTIRE
FACOLTA' VOLERE
RICORDO – EVOCAZIONE, PERCEZIONE
IMMAGINE
FANTASIA - DESIDERIO
A SCUOLA
Quando si chiede a un bambino di rappresentare in un disegno ciò che ha ascoltato in un racconto o letto, quel bambino, quell'essere esprime liberamente e quasi sognando ciò che ha elaborato nel subcosciente.
Un'immagine interiore sorge allora dal profondo e irrefrenabilmente egli sente di dover presentare a se stesso e al mondo ciò che sente premere dall'interno. L'immagine pulsa, ha un ritmo, una drammaticità, un colore, dei piani più o meno distinti, una profondità più o meno percepita.
Osservando le opere prodotte scopriamo la meravigliosa varietà delle sfaccettature dell'animo umano e infantile.
C'è chi coglie il movim2ento delle figure, c'è chi le dispone nella ripetizione, come in una Teoria bizantina o egizia.
C'è chi coglie la sfumatura della vita interiore dei personaggi rappresentati, le loro emozioni.
Qualcuno osserva dall'alto in ampie panoramiche, qualcun altro costruisce volumi architettonici o naturalistici in cui inserisce figure giottesche.
C'è ancora chi rappresenta accadimenti simultanei alla maniera di Bosch o Bruegel, chi al contrario, elabora in un'unica rappresentazione episodi che si succedono nel tempo.
Il colore viene a volte usato per trasformare la realtà esterna.
Alcuni lo usano come se fosse bianco/nero. Oppure il colore dà rilievo al valore delle figure rappresentate, la loro àura.
Ache le dimensioni sono diversissime: chi disegna formiche e chi rappresenta le figure come monumentali.
Dietro ad ogni particolare tratteggiato c'è la percezione che caratterizza la persona che percepisce disegnando.
Questa attività, che va guidata con parsimonia, dvrebbe essere finalizzata all'espressione di contenuti elaborati nella prassi didattica.
Infatti mi è capitato spesso di osservare come, lasciando al bambino la scelta dell'argomento, emergono per lo più i condizionamenti ambientali, più che la sua capacità espressiva.
Il bambino si esprime in modo più libero quando abbiamo elaborato con lui il processo dal quale sorge l'immagine. La rappresentazione viene da lui afferrata con la comprensione e il sentimento che derivano dall'attività della sfera ritmica e del sentire.
E' questa la porta per comunicare al bambino qualsiasi insegnamento che divenga parte della sua umanità.
Maria Grazia Errera
Maestra di terza classe